Antonio Saladino: l’artista dell’originario

Il percorso artistico di Antonio Saladino è segnato nel suo svolgersi da una esigenza precisa: la ricerca e l’espressione di un’identità che dialoga con il suo tempo, il suo spazio, la sua storia, l’ambiente circostante, il suo territorio.

In tutti i sui aspetti il lavoro dell’artista si ispira alle sue radici culturali ed è condotto da una profonda esigenza di conoscenza che in modo naturale interroga il passato rievocandolo, senza farsene inghiottire, e rilanciandolo sul piano di una creatività che dichiara una simultanea resistenza all’irrigidimento, all’immobilità e allo smarrimento identitario che spesso caratterizza le nostre latitudini.

Il tentativo è quello semplice di esprimersi attraverso un linguaggio raffinato, viscerale e creativo, fuori dalle mode e dalle istanze dell’originalità stupefacente, attingendo al tessuto generativo del proprio mondo originario.

Qui si innesta l’intimo rapporto dell’artista con la sua terra e con un patrimonio culturale e valoriale che ne popola l’immaginario e lo guida; e che si coglie ovunque nella sua opera: nella scelta del medium espressivo, la terracotta; nelle soluzioni stilistiche e cromatiche con cui si presenta; nei temi e nelle idee che la ispirano; negli interrogativi e nelle libere e spassionate pro- vocazioni che la animano.

Le sculture di Antonio Saladino hanno a che fare con la magia del ritrovamento archeologico: oggetti nuovi rinvenuti in uno scavo dalle molteplici direzioni - interiore ed esteriore, verticale e orizzontale - in cui l’atto del ritrovamento - il prodursi dell’opera - accoglie qui ed ora le suggestioni, le memorie, le anime, le verità di cui l’opera si fa portatrice.

Con I Portatori, l’ultimo progetto scultoreo avviato nel 2007, l’impresa di Saladino è totalmente matura. L’operazione è finemente archeologica. Il risultato infinitamente evocativo. Il tema inequivocabilmente attuale.

                                       Maria Rosaria Gallo